Iseo d.C. (dopo Christo)

Iseo dopo Christo, perché sì!
La passerella galleggiante dell’artista Christo ha avuto il merito di far conoscere a tutti il lago d’Iseo, in Lombardia. Per chi non è riuscito a passeggiare sulla passerella (installata per poche settimane nell’estate 2016) o vuole vedere con calma questa zona, ecco la proposta di un tour in moto adatto a chi ama i viaggi fuori dalla stagione estiva.

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Foto di Chiara Romagnoli

In primavera o in autunno, infatti, c’è più tranquillità e meno traffico, al contrario dell’estate, quando queste zone sono una meta amata da chi vive nelle grandi città della Lombardia e del Veneto. In particolare, il tour percorre il lago d’Iseo facendo una capatina nel vicino lago d’Idro, con proposte sia per chi va in moto, sia per chi ama le escursioni a piedi, con un passaggio in sella alla bicicletta.

In motocicletta attorno al lago d’Iseo

Il giro del lago di Iseo (detto anche Sebino) è un classico per chi ama andare in motocicletta. In particolare è affascinante il lato occidentale del lago, poiché spesso la strada scorre proprio fra il lago da una parte e una parete di roccia a strapiombo dall’altra. Questo significa che bisogna fare attenzione e non esagerare con la velocità, ma si viene ripagati dalla vista. Durante il giro, diversi paesi meritano una sosta. Basta seguire l’istinto, la necessità di una sosta benzina o di una sosta caffè, e c’è solo l’imbarazzo della scelta fra i paesi di Sulzano, Sarnico, Iseo, Lovere, Sale Marasino e tanti altri. In questi paesi si entra nell’atmosfera elegante caratteristica dei laghi, con quello stato d’animo sospeso, un po’ romantico e un po’ decadente. Per restare con i piedi a terra, non c’è nulla di meglio del cibo: da assaggiare c’è il pesce di lago. Magari innaffiato con del vino Franciacorta: a sud del lago d’Iseo ci sono i vitigni per la produzione di questo metodo classico italiano, quindi la Franciacorta è una meta che gli appassionati di vino devono segnarsi.

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Foto di Chiara Romagnoli

Strani abitanti: le piramidi di Zone e gli gnomi

Sul lago di Iseo si trova uno dei paesaggi rocciosi più originali al mondo: le piramidi di Zone. Simili alle piramidi di Segonzano in Valle di Cembra (Trentino), sono dei coni rocciosi alti decine di metri con in cima un inconfondibile e buffo “cappello” di pietra. Sembrano delle costruzioni di un gigante fantasioso, in realtà sono create dalla natura, precisamente dall’erosione parziale della parte sottostante (morenica, quindi più morbida), protetta dalla parte sovrastante in pietra (più dura).

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Foto di Chiara Romagnoli

Per visitare la Riserva Naturale delle piramidi basta raggiungere da Marone il paese di Zone. La strada è piena di curve e offre un bel panorama del lago d’Iseo dall’alto, quindi in moto ci si diverte. A Zone si parcheggia: qui parte il sentiero escursionistico (segnalato) che permette di vedere da vicino le Piramidi, attraversando il bosco e fermandosi per una sosta alle cascate. Si tratta di una escursione di un paio di ore per la quale bisogna indossare scarpe adatte per il trekking.

Al termine del percorso, merita una sosta la chiesa di San Giorgio in Cislano, con i suoi affreschi del 1400.

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Foto di Chiara Romagnoli

Se la passeggiata non è bastata e si vogliono conoscere altri strani abitanti del posto, appena fuori il paese di Zone c’è il Bosco degli Gnomi. Si tratta di un sentiero escursionistico che parte da Zone e, lungo la strada Valeriana, porta al Monte Guglielmo. Il bosco è abitato da diversi gnomi e altri personaggi immaginari come i draghi, intagliati nel legno degli alberi da un artista del posto, Luigi Zatti detto il “Rosso di Zone”. Anche per questo sentiero si raccomandano le calzature adatte al trekking.

Montisola, isola e monti

Prima un dato geografico: Montisola, l’isola principale del lago d’Iseo, è la più grande isola lacustre d’Italia e del sud Europa. La sagoma è inconfondibile: più che un’isola, sembra un monte che esce dal lago.
Poi un dato organizzativo: raggiungibile con diversi traghetti dalla terraferma, a Montisola non si possono usare mezzi a motore (né auto, né motorini né tantomeno moto; esclusi i residenti). Quindi è possibile visitarla a piedi, affittando una bicicletta (o portando la propria) o con i mezzi pubblici.

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Foto di Chiara Romagnoli

Detto questo, il suggerimento è di fare il giro dell’isola con le due ruote ma senza motore, fermandosi dove più aggrada, magari per ammirare e fotografare la costa del lago d’Iseo e le isolette attorno, panorama che venne scelto dall’artista Christo per la sua installazione galleggiante temporanea unica al mondo. Da assaggiare ci sono le specialità come il salame di Montisola e l’immancabile pesce di lago. Per chi vuole camminare (o prendendo i mezzi pubblici), c’è il santuario della Ceriola, a ben 600 metri di altezza in cima a Montisola, dal quale ammirare il panorama sul lago di Iseo e i dintorni.

Altri monti e un altro lago: l’Idro

Per aggiungere un ulteriore piacere di guida al giro del lago d’Iseo, basta allungarsi di pochi chilometri verso est per raggiungere le montagne e numerosi passi. Da Breno, sopra Boario Terme, parte la strada che porta al passo Crocedomini.

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Foto di Chiara Romagnoli

Nei mesi freddi bisogna verificare che non sia chiuso (sale fino a quasi 1.900 metri) Se non si è troppo in là con la stagione invernale, le curve di montagna, spesso in solitaria, sono un piacere da percorrere in moto. La strada è impegnativa da guidare, ma appagante e all’altezza della fama. Nei dintorni ci sono diversi percorsi per la moto: nomi come passo Maniva e passo Baremone sono musica per le orecchie dei motociclisti. Sono strade molto amate per i panorami che offrono, ma anche impegnative causa altezza e tratti senza asfalto, quindi fuori stagione bisogna informarsi su rischi e percorribilità.
Un’alternativa per raggiungere il lago d’Idro in moto è la Val Trompia, meno impegnativa ma sempre curvosa.
Superati i monti, si discende verso il lago d’Idro (o Eridio), un altro lago da scoprire, più piccolo e meno battuto dai turisti. Da assaggiare le specialità al bagoss, formaggio con una pasta gialla grazie all’aggiunta di zafferano.

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