Qual è il periodo migliore per un viaggio in India?

Se state pensando a un viaggio in India, una delle tante domande che vi state ponendo è: qual è il periodo migliore per andarci?

Dispiace dirlo, ma la risposta è: nessuno, in teoria. 

In pratica, dipende dalla zona che volete visitare. Prima di tutto, l’India è un subcontinente impossibile da visitare tutto in un solo viaggio, a meno che non si abbia tantissimo tempo a disposizione. Inoltre al suo interno sono presenti diversi climi e diversi periodi ottimali.

Infatti, in India possiamo trovare fenomeni climatici che vanno dal caldo insopportabile, alle violente piogge del periodo dei monsoni, al freddo delle montagne della catena dell’Himalaya.

 

In via generale, il periodo migliore per una vacanza in India è quello che va da ottobre a marzo. In linea di massima, in questo periodo il caldo è più che sopportabile, poiché le temperature vanno da minime sui 22 gradi a massime sui 28/30 gradi. Le temperature però tendono a salire a marzo con i primi caldi afosi, quando le massime arrivano a fino a 38 gradi.

Di norma, in India nelle zone di pianura e collinari si va più sul sicuro da metà novembre a febbraio.

 

Scendendo un po’ più nel particolare, l’India ha tre grandi stagioni, una molto piovosa (i monsoni), e due secche:

  • da aprile a giugno c’è una estate calda e afosa, le temperature possono arrivare a 40 gradi e l’umidità è insopportabile,
  • da giugno a settembre c’è la stagione dei monsoni, con le caratteristiche violente piogge,
  • da novembre a marzo l’India gode di un inverno mite e soleggiato.

 

Occhio ai monsoni

Monsone

Fonte Unsplash. Foto di Mike Kotsch

Attenzione: nel caso dei monsoni la situazione non è sempre e ovunque uguale.

Durata, frequenza e quantità delle piogge monsoniche variano a seconda delle zone dell’India, ma di solito il periodo più piovoso va da luglio a settembre.

Al nord-ovest il monsone è più breve. Nei monti interni del Kashmir il monsone praticamente non arriva. Il Kashmir e le regioni montagnose dell’Himachal Pradesh sono più agevoli da maggio a settembre.

Il periodo dei monsoni prosegue fino a dicembre nella zona sud occidentale dell’India, rendendo spesso impraticabili, a causa di allagamenti e frane, le strade già precarie.

Invece i deserti del Rajasthan e l’area dell’Himalaya nordoccidentale si possono visitare proprio durante la stagione dei monsoni, i deserti perché vedono rinascere e rifiorire la flora, l’Himalaya perché è più caldo per intraprendere escursioni, anche se c’è il rischio pioggia.

Precisamente, nella catena dell’Himalaya l’inverno è molto freddo e la neve cade in abbondanza, mentre l’estate è fresca. In questo caso i mesi migliori, in particolare per chi pratica le escursioni e il trekking, sono quelli da aprile a novembre, anche se in estate c’è sempre il rischio delle piogge abbondanti. La stagione sciistica (ebbene, è possibile anche sciare in India!) va da gennaio a marzo.

 

Se fra le vostre mete ci sono le principali città, facciamo presente che:

  • Bombay ha temperature elevate e piove in abbondanza tra giugno e ottobre,
  • New Delhi ha temperature alte, i monsoni arrivano da giugno e settembre, mentre tra ottobre e aprile il clima è fresco e secco .

 

E se si può viaggiare solo in estate, si può scegliere il nord-ovest. Non è il periodo migliore in assoluto, ma nel Rajastan il monsone è meno intenso. Altra zona non impossibile da praticare in estate sono le montagne del Jammu e Kashmir. Da evitare la zona orientale dell’Himalaya, a causa dei monsoni estivi.

 

Lungo le coste fa caldo tutto l’anno, soprattutto nel centro-sud, ma l’afa è temperata dal vento. Infatti il mare in India permette di fare il bagno tutto l’anno. In particolare, la costa occidentale, quella dove si trova la famosa località di Goa, è indicata da dicembre a febbraio, quella orientale a gennaio e febbraio.

 

Le stagioni migliori in generale richiedono prenotazioni anticipate per evitare lunghe attese, in un paese dove aspettare a lungo è la norma e una situazione da prendere con filosofia.

Per visitare forti, templi e palazzi, come anche per le spiagge, meglio andare in India da settembre a marzo. L’alta stagione è ottobre-febbraio, quando occorre prenotare i pernottamenti in anticipo.

 

Se siete indecisi, o volete uno spunto in più, un ottimo criterio per scegliere il periodo del viaggio sono le feste dell’India. Si tratta di eventi molto particolari e suggestivi, che vi faranno scoprire le atmosfere di questa terra che vi rimarrà per sempre impressa nella mente.

Delhi, India

Fonte Unsplash. Foto di Gursimran Singh

Come vestirsi in India?

 

Ogni zona ha il suo clima, quindi, naturalmente, ogni zona richiede un abbigliamento adatto.

Al nord occorre qualche indumento pesante per la sera; occorre un abbigliamento invernale nel periodo centrale dell’inverno, cioè dicembre e gennaio; in estate occorre un abbigliamento leggero, nei restanti periodi quello da mezza stagione. Come da noi, insomma.

Nel caldo sud sono consigliati tutto l’anno abiti leggeri e traspiranti, possibilmente in fibra naturale.

In diverse aree i calzoni e le maniche lunghe sono utili per evitare le punture di insetti.

 

Per le visite ai templi si consiglia un abbigliamento adeguato al luogo sacro. Sempre per i templi è bene portarsi diverse paia di calze: spesso il luogo dove lasciare le scarpe è fuori dall’edificio e quindi si rischia di dover camminare scalzi, con tutte le conseguenze.

In generale, sono vivamente consigliate le scarpe chiuse (e, naturalmente, comode, se non addirittura da buttare senza rimpianti dopo il viaggio), a causa della sporco per le strade, e un abbigliamento semplice e comodo.

Per le donne, evitate abbigliamenti succinti, per non attirare ancora di più gli sguardi insistenti degli uomini.

Non dimenticare, ma questo vale quasi sempre, occhiali da sole, cappelli, creme solari.

 

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