Praga, città dal fascino misterioso: folletti, formule magiche e desideri che si avverano

pragaPraga è una delle città più intriganti d’Europa: molte leggende che parlano delle persone che la abitarono in passato contribuiscono a ricoprirla di fascino e mistero…vediamo allora quali sono le leggende di Praga.

Il Golem di Praga

Quella del Golem di Praga è la leggenda più conosciuta. Il mito del Golem è legato alla tradizione ebraica e questa leggenda proviene dalla numerosa e forte comunità giudaica che in passato – e ancora oggi – visse nel ghetto ebraico di Praga. Il racconto vede protagonista un rabbino, Rabbi Jehuda Löw, che animò un ammasso di fango della Moldavaper difendere gli ebrei dalle persecuzioni del 1580. Il Golem era stato animato incidendovi sopra alcune parole magiche che gli diedero la vita.

Il Dottor Faust

Al numero 40-41 di Karlovo Namesti si trova la casa dove al tempo di Rodolfo II visse l’alchimista inglese Edward Kelley. Lo studioso sosteneva di conoscere la formula magica dell’alchimia, ovvero di essere in grado di trasformare in oro i metalli più grezzi. Inutile dire che Kelley non fornì mai oro da metalli poveri e Rodolfo II, spazientito, lo fece arrestare nel 1591 nel castello di Krivoklát. La leggenda vuole che nella stessa casa visse Faust, anch’esso conducendovi i suoi studi di alchimia. E come in ogni casa leggendaria che si rispetti, si dice che vi fosse una maledizione: uno studente che ci abitava sparì in condizioni misteriose lasciando un grande buco nel tetto. Nella stessa maniera era sparito Faust, rapito dal diavolo dopo aver patteggiato l’eterna giovinezza in cambio della sua anima.

I folletti verdi di Praga – I vodník

I vodnìk sono dei folletti verdi che secondo la leggenda vivo nelle acque della Moldava. Queste creature vengono descritte vestite con un cappello rosso ed un frac verde color alga, il cui lembo sinistro gocciola sempre un po’. La leggenda vuole infatti che questi folletti possano vivere al di fuori dall’acqua solo per pochissimo tempo e quando la giacca finirà di gocciolare se ne dovranno tornare svelti a mollo. La principale occupazione dei vodník è quella di raccogliere le anime dei morti annegati nella Moldava e di conservarle in ampolle (altri dicono pentole) sul fondo del fiume. Diversi sono i tratti caratteriali che vengono attribuiti a queste creature: alcune storie li descrivono malvagi sempre pronti a trarre in inganno qualcuno – in particolare giovani ragazze – per farlo affogare mentre altri racconti li descrivono simpatici e di compagnia, soliti bere birra nei locali del lungofiume. František Langer autore delle “Leggende praghesi”, parla di tre folletti: Josef, Pivoda e Jindrich. Josef è il più conosciuto e vive a Kampa vicino alla quarta arcata del Ponte Carlo, si dice infatti che ognuno abbia la sua zona sotto le acque del fiume e sotto il proprio ponte. Pivoda dimora sotto la rupe di Vysehra e una storia narra che durante un’alluvione salvò una piccola neonata in una culla che galleggiava sulle acque del fiume, in preda alla corrente. L’ultimo invece, Jindrich, abita le acque di Na Frantisku, nella zona più a nord rispetto al centro della città. Soffrendo un po’ di solitudine, dato che in questa zona non ci sono ami tanti annegati, Jindrich si diede alla lettura e costruì in mezzo alle alghe e ai pesci della Moldava, una bellissima biblioteca subacquea.

Il Ponte Carlo

Karluv Most – Ponte Carlo – è il ponte più famoso e importante della città. Su tutta la sua lunghezza si trovano numerose statue – “protettori di pietra” – e si dice che queste abbiano il compito di proteggere i neonati dell’isola Kampa.

La leggenda vuole che nelle mura del ponte, San Venceslao infilò la propria spada innalzando questa costruzione a protezione della città. Nel caso di un’incursione, al santo sarebbe bastato estrarre la spada e brandirla per decapitare tutti i suoi nemici con un solo grido. Nei secoli però la spada fu rubata da alcuni bambini e questa leggenda sta alla base del detto che il futuro del paese è nelle mani degli infanti.

Sul Ponte Carlo si trova inoltre la statua di San giovanni Nepomuceto, gettato nel fiume da Venceslao IV perchè si rifiutò di svelare al sovrano i segreti della moglie dichiarati in confessione. In questo punto del ponte si trova una croce d’oro e la leggenda vuole che toccarla faccia avverare i desideri.

Se siete appassionati di esoterismo, superstiziosi e sempre in cerca di rituali per propiziarvi la buona sorte, fatevi un giro a Praga…che è comunque una meravigliosa città anche per gli scettici 🙂

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