Avete mai sentito parlare dei sette segreti di Bologna? La verità è che sono almeno otto!
Tutti i Veri Bolognesi conoscono i segreti della città rossa, e da oggi anche voi. Vi anticipo che non sono tutti politicamente corretti.
I segreti sono tutti in centro e si possono visitare senza usare mezzi pubblici. Fidatevi di chi diceva che “nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino”, lo troverete immortalato sotto forma di street art in vari punti della città.
La piccola Venezia
La mia visita tematica con prole, è partita da una finestrella “segreta”, situata in via Piella. Affacciandovisi, si gode di uno scorcio su Canale delle Moline, prosecuzione del Canale di Reno, che scorre tra i palazzi creando un suggestivo acquerello.
Nettuno è felice
La celebre statua che campeggia di fronte alla Biblioteca Sala Borsa, in piazza Maggiore, regala al visitatore malizioso un divertente qui pro quo, o un omaggio alla virilità. Un dito della mano sinistra di Nettuno, che visto di fronte si erge all’altezza sopra all’ombelico del dio, visto da una certa prospettiva (segnalata sulla pavimentazione) parrebbe…uhm, lo scoprirete. Pare che l’effetto sia stato voluto dall’artista Giambologna, a cui l’opera fu commissionata dal Cardinale Carlo Borromeo a metà del 1500.
Parlarsi a distanza
La volta a crociera del Palazzo del Podestà, in piazza Maggiore, trasmette i suoni da un capo all’altro.
Pare che le leggi della fisica fossero così sfruttate per consentire ai lebbrosi la confessione. Ho passato mezz’ora a dire “Pronto pronto” contro il muro, ma è stato solo per far divertire le mie figlie.
Misteriose iscrizioni
All’inizio di via Indipendenza, andando da Piazza Maggiore verso la stazione centrale, tre volte recitano: “panis vita, canabis protectio, vinum laetitia” (traduco malamente, non me ne vogliate: Il pane è vita, la canapa protezione, il vino letizia).
Pare infatti che gli affari della città di Bologna abbiano, un tempo, molto beneficiato della coltivazione della canapa.
Tre dardi
Sembra che sulle travi di legno del porticato di Strada Maggiore, all’altezza del civico 19 (Corte Isolani), tre frecce siano conficcate sul soffitto.
La leggenda vuole che tre briganti stavano per scagliare le loro frecce contro un signorotto bolognese, ma a un certo punto furono distratti da una fanciulla che si affacciò nuda da una finestra. Il signore si salvò perché le frecce finirono conficcate sul soffitto.
A dire la verità, io non le ho viste, sarà che sono miope. Un giretto fino alla sede di Scienze Politiche però l’ho fatto volentieri.
In cima alla Torre degli Asinelli
Sembra che il vaso rotto che si trova in cima a Torre degli Asinelli simboleggi la capacità politica di Bologna nella risoluzione dei conflitti. Non salitevi però se non vi siete ancora laureati, dice che porti male.
La sede dell’Università di Bologna
Pare che su una delle cattedre che si trovano presso la sede ufficiale dell’Università, in via Zamboni 33, compaia una scritta benaugurante: Panum Resis.
Questa scritta si dice indichi la conoscenza come fonte di ogni decisione.
E l’ottavo segreto?
Mio fratello, che fa la guida turistica, ci ha mostrato diverse cose curiose, spacciandole per segreti: iscrizioni in ebraico, Maometto dipinto a San Petronio, un bellissimo compianto sul Cristo Morto. E in rete ho trovato altrettanti segreti. Dunque non so quale sia l’ottavo segreto ufficiale. Ma una visita insolita di Bologna, alla ricerca di leggende, vale sempre la pena: vi invito a scoprire voi stessi quali curiosità nascondono le belle vie del centro.