Viaggi in moto: Sardegna, centro-sud

Dicono che i luoghi come la Sardegna siano più affascinanti da visitare fuori dalla stagione estiva e lontano dalle solite spiagge. Questo vale ancora di più se, come me, si amano i viaggi in sella alla moto.
I tour fuori stagione offrono una serie di vantaggi, soprattutto in moto: meno turisti, meno caldo, meno traffico, più parcheggi, costi inferiori. In cambio di una esperienza più “veritiera”.
Questo itinerario è stato testato in carne e ossa (e in cilindri e pneumatici) la prima decade di ottobre, quando, se si è un po’ fortunati, in quelle zone della Sardegna la temperatura è ideale per viaggiare in motocicletta senza temere né il caldo né il freddo, scoprendo in una settimana di permanenza, viaggio in traghetto escluso, buona parte di quest’isola: il centro e il sud.

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Foto di Chiara Romagnoli

Lo sbarco per la maggior parte dei “continentali” (cioè chi non vive in Sardegna) è al nord, soprattutto a Olbia (oltre a Porto Torres). Da Olbia si può vedere sorgere il sole dal mar Tirreno all’altezza dell’isola Tavolara per poi percorrere il tratto costiero della strada statale Ss125 fino a spiagge come Budoni, in autunno tutta per noi.

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Foto di Chiara Romagnoli

Barbagia: anima isolana

Il nuorese e la Barbagia sono per alcuni la zona più vera, arcaica della Sardegna, chiusa solo in apparenza. Mamoiada è un piccolo paese noto per il Carnevale invernale, quando sfilano maschere il cui significato si perde nel tempo: i mamuthones e gli issohadores. Fuori dal Carnevale è possibile conoscere questo patrimonio, che farebbe felice qualunque antropologo, nel Museo delle Maschere Mediterranee e Museo della Cultura e del Lavoro.
A Orgosolo, nome che rimanda alla stagione del banditismo, oggi si possono ammirare i colorati murales che raccontano la storia e i personaggi degli ultimi 100 anni. Si noti una curiosità della zona: le case lasciate a metà, cioè con piani abitati e finiti, alternati a un piano vuoto, con solamente i piloni portanti.

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Foto di Chiara Romagnoli

Per chi ama guidare lungo curve alternate ai paesaggi, c’è l’imbarazzo della scelta. Suggerimenti sulle strade più belle: la Ss125 orientale sarda nel tratto da Dorgali a Tortolì, da dove prendere la Ss198 direzione Laconi; oppure il dedalo di curve del centro dell’isola, come la strada Desulo-Fonni.

Oristanese: fenicotteri e spaghetti western

La tappa successiva del viaggio in motocicletta è l’ovest e l’oristanese.
Oltre alla cittadina di Oristano, con la piazza dedicata a Eleonora d’Arborea (giudicessa, cioè a capo di un giudicato) e la cattedrale, di interessante ci sono i dintorni. Come: l’area archeologica fenicia di Tharros, gli stagni di Cabras dove è possibile vedere i fenicotteri, gli scavi di Mont’e Prama e il museo archeologico di Cabras dove sono conservati (insieme a Cagliari) alcuni degli affascinanti giganti (le più antiche statue di marmo d’Europa), l’antica chiesa di San Giovanni di Sinis e il villaggio di San Salvatore dove vennero girati alcuni spaghetti western. Per chi ama mangiare il pesce, ci sono le cozze locali.

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Foto di Chiara Romagnoli

Possiamo proprio dire che nel giro di pochi chilometri da percorrere comodamente in moto si trovano monumenti e curiosità per tutti i gusti.

Sud-ovest: miniere e coltelli

Il giro in moto prosegue nel sud ovest: il Sulcis Iglesiente, una perla per chi ama archeologia industriale e paesaggi non comuni. Una delle aree minerarie più affascinanti è la galleria di porto Flavia, nel paese di Masua, gioiello dell’ingegneria reso ancora più affascinante dal fatto che si apre davanti allo spettacolare Pan di Zucchero, una isola-scoglio dalla forma caratteristica.

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Foto di Chiara Romagnoli

Poco lontano parte una delle strade della Sardegna più belle da percorrere in motocicletta: quella che collega Buggerru ad Arbus lungo la Ss126 (con possibile deviazione alla spiaggia di Piscinas, facendo attenzione allo sterrato sabbioso). Arbus è noto per l’artigianato del coltello, la “arburesa” dalla caratteristica forma, uno dei più noti tipi di coltello insieme alla “pattadesa” di Pattada. Quasi ogni sardo usa la propria “resolza”, il coltello sardo a serramanico artigianale, uno dei più bei souvenir della Sardegna.

Il sud: isole nell’isola

Spesso, con un po’ di fortuna, nel sud della Sardegna si può fare il bagno anche in autunno inoltrato, quando l’acqua è sempre azzurra e le spiagge, d’estate affollate, sono deserte. La strada costiera fra porto Teulada e Chia, che passa su spiagge indimenticabili come Tuerredda, lascia al motociclista un lancinante dubbio: guidare su queste curve sul mare o scendere a farsi un bagno?

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foto di Chiara Romagnoli

Per conoscere le “isole nell’isola”, un ponte collega la Sardegna a Sant’Antioco, con i suoi piccoli paesi e le spiagge, mentre occorre prendere un traghetto per andare nell’originale Isola di San Pietro con il paese di Carloforte. E’ un’isola anche linguistica perché si parla il tabarkino, di origine ligure.

Cagliari: i mille abiti del capoluogo sardo

Cagliari è imperdibile. Da girare in moto, Cagliari potrebbe essere inizialmente frastornante per il traffico, soprattutto se si è abituati dalla serenità e al silenzio delle curve del resto della Sardegna, tuttavia non bisogna lasciarsi spaventare. Percorrere in moto il centro arroccato di Casteddu quando non è attiva la chiusura al traffico è una esperienza, così come bere qualcosa sui bastioni guardando Cagliari dall’alto: il promontorio della Sella del Diavolo (chiamato così per la forma come narra la leggenda della lotta fra Lucifero e il Demonio), gli stagni del Molentargius (dove vivono stanziali i fenicotteri), i quartieri come Stampace (qui venivano gettati coloro che non rispettavano il coprifuoco serale, e “stai in pace” era l’ultima frase che udivano i poveretti).

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Foto di Chiara Romagnoli

Da Cagliari, non sono lontani alcuni bei percorsi per le motociclette: la costiera fino a Villasimius, ammirando da lontano le isole Serpentara, o la gola del Campuomu.

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Foto di Chiara Romagnoli

Cosa sapere prima di un viaggio in moto in Sardegna?

  • Per il traghetto, i biglietti si possono acquistare on line. Il mese di agosto è proibitivo, mentre fuori stagione i prezzi calano. Solitamente prima si prenota e meno si paga, tuttavia a ridosso della partenza possono uscire degli sconti. Occorre pazienza e un po’ di tempo per fare preventivi. Per risparmiare ulteriormente, si può evitare la cabina e arrangiarsi con un passaggio ponte (che, nonostante il nome, è al coperto!) dormendo, per terra o sui divanetti, con materassino e sacco a pelo;
  • Caricare la moto sul traghetto: per evitare disagi (i traghetti sono coperti dall’assicurazione in caso di danneggiamento, ma meglio evitare problemi), ricordarsi di lasciare la marcia inserita e attenersi alle indicazioni del personale che di solito lega lui stesso la moto. Io metto uno straccio sulla sella per evitare che le corde lascino il segno;
  • In moto, le strade statali e la maggior parte delle provinciali della Sardegna sono spesso ben asfaltate, senza buche, piene di curve, scarsamente abitate e trafficate. Un paradiso per le moto. Ma occhio agli animali al pascolo: incontrare pecore, mucche e porcellini non è infrequente. Inoltre calcolate la benzina che avete per non restare a secco;
  • Sull’accoglienza e la chiusura dei sardi i luoghi comuni si sprecano. Non mi hanno mai spaventato i cartelli con i buchi dei proiettili né le scritte “attenti turisti, la Sardegna non è Italia”. Tuttavia vale sempre la regola del rispetto per una terra dove si è ospiti. Solitamente anche nei paesi più isolati, dopo i primi sguardi curiosi, le persone sono felici di dare consigli e indicazioni. Se poi si trova un aggancio, il rischio è solo quello di passare ore al bar con diversi giri di birra (Ichnusa è la birra “ufficiale” della Sardegna);
  • Se avete amici o parenti in Sardegna, sappiate che andarli a trovare e restare a pranzo e (spesso) anche a cena è d’obbligo. Ogni pasto con ospiti va dall’antipasto al dolce: sappiatelo prima di avventarvi sulle prime leccornie per poi dire no a grigliate e tiramisù (tratto da una storia vera). Pianificate bene eventuali visite e non fate torto a nessuno. Se vi offrono da bere e da mangiare accettate, e ricambiate offrendo voi un giro di bevute o contraccambiando con un invito da voi. Diffidate da parole innocenti come “spuntini” e “merende”: sono veri pranzi di nozze;
  • Rispettate anche il mangiare locale. Sappiate che se siete vegani o vegetariani o non abituati ai sapori forti potreste storcere il naso davanti a pecora in cappotto, interiora, maialino da latte e casu marzu, il formaggio con i piccoli vermi che è illegale. Tuttavia ci sono tanti altri cibi buonissimi e dal sapore forte che potreste assaggiare e comprare per riassaporare a casa il gusto della Sardegna.

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