Eccomi qua tornata un mese fa – ma mi sembrano anni – cambiata ed arricchita, come accade sempre di ritorno da un viaggio.
La mia destinazione il Vietnam, questo insolito, straordinario, selvaggio e controverso paese dove la gente spesso e volentieri mangia seduta in terra, dove i sorrisi sono più dolci, un paese dove le norme stradali non esistono, dove i bisogni si fanno per strada, dove sei sempre accolto con ospitalità e dove gli odori sono forti e sconosciuti.
Milleottocentottantasette chilometri, tredici giorni, mille diversi paesaggi e una marea di emozioni.
In Vietnam tutto è motivo di stupore, si rimane incantati a guardare una vecchia ricurva che lavora in una risaia, come fosse un quadro o una bellissima foto, oppure a guardare le migliaia di motorini che circolano per le strade, imbambolati dal rumore dei clacson, mentre le loro traiettorie si incrociano senza regole nè logiche. I bambini ti salutano con grandi sorrisi per il semplice gusto di farlo e chiunque – anche chi non ha niente – tenta di venderti qualcosa.
Ho Chi Minh City – il grande Tet
Ho Chi Minh City è una città moderna, la cui modernità stride a contatto con la sua autenticità. Così, sulla stessa strada dell’hotel più lussuoso del quartiere si può trovare, dall’altra parte, una vecchina che dorme a terra mentre su un fornello da campeggio ribolle una zuppa di noodle da vendere ai passanti.
Per noi che per la prima volta mettevamo piede sul continente asiatico, il primo impatto con Ho Chi Minh – altrimenti detta Saigon – è stato molto forte. Nonostante tutte le guide del mondo ti mettano in guardia sull’incredibile traffico di motorini che si trova per le strade di questa città, una volta che te lo trovi davanti rimani comunque sbalordito.
Durante il nostro soggiorno a Saigon – il 3 febbraio – abbiamo festeggiato insieme al Vietnam il Grande Tet, che coincide con la più cebrata ricorrenza asiatica del Capodanno Cinese. La città per l’occasione si è riempita di luci e colori, di lanterne variopinte e musiche. Le persone che si riversavano per le strade erano migliaia, sobrie ed educate, allegre e sorridenti. Sembrava di essere a casa, perchè ogni sguardo che incrociavi ti regalava un sorriso, orgoglioso che dal lontano occidente qualcuno fosse venuto fin qua a festeggiare questo grande evento.
Ho Chi Minh City è la base ideale per visitare alcune zone nel circondario facendo delle escursioni organizzate poco costose in zone interessanti. Noi abbiamo visitato il delta del Mekong ed i tunnel di Cu Chi. Sul delta del Mekong, tra le province di My Tho e Ben Tre, abbiamo passeggiato tra le abitazioni dei villaggi in bilico tra acqua e terra, in un luogo dove non sai se è la terra che galleggia sull’acqua o se è il fiume che si insinua nel terreno.
I tunnel di Cu Chi sono i tunnel sotterranei scavati dai vietcong durante la guerra del Vietnam, per nascondersi dagli attacchi degli americani con le bombe al napalm. Un luogo particolare di grande importanza strategico-militare allora, e storica oggi, purtroppo commercializzato fino all’inverosimile.
Mui Ne – e le sue dune di sabbia rossa
Mui Ne è una piccola località di Mare, famosa in tutto il paese per 3 cose in particolare: la salsa di pesce, le dune, il vento. Mui Ne sta alla salsa di pesce come Modena sta all’aceto balsamico. E se passeggiando per le vie della città sentirete un fortissimo odore acre, sbirciate oltre le staccionate che recintano i giardini per vedere le grosse botti di legno dentro le quali invecchia questa salsa saporita per essere distribuita in tutto il Vietnam.
Oltre alla salsa di pesce, a Mui Ne ci sono due tipi differenti di dune, quelle di sabbia bianca e quelle di sabbia rossa. Essendo stati un solo giorno in questa località ed avendo fatto altre escursioni, abbiamo scelto di vedere solo quelle di sabbia rossa: si tratta di un piccolo angolo di deserto, con altissime dune di sabbia costellate da bambini che provano a scivolare e racimolare qualche spicciolo offrendo una scivolata ai turisti. Tutto sommato – anche se la cosa non è particolarmente entusiasmante – se si dispone del tempo necessario, una passeggiata tra queste montagne di sabbia consiglio di farla.
Per gli appassionati di surf, windsurf e kitesurf Mui Ne è la località ideale per surfare e perfezionare la tecnica. Sconsigliata invece per i principianti (come noi) che rischiano di farsi spazzare via dalle decine di nodi che soffiano quotidianamente sulla spiaggia.
Da vedere, invece, senza meno, la Sorgente delle Fate: una sorgente che si raggiunge risalendo a piedi nudi il letto del fiume, dal fondale fangoso e di colore rosso. Per noi è stata una bellissima esperienza: ci siamo un po’ bruciacchiati sotto il sole che picchiava fortissimo ed abbiamo incontrato decine e decine di bambini che festeggiavano le loro vacanze – pochi giorni prima era stato capodanno – sguazzando nel fiume e ridendo come pazzi.
Doc Let – un angolo di natura selvaggia
Nha Trang è “la Rimini” del Vietnam e la zona con le più belle spiagge del paese. Visto che la movida non ci interessava, ma volevamo goderci qualche giorno di mare, siamo stati indecisi fino all’ultimo chiedendoci se visitarla o meno.
Il compromesso che abbiamo trovato è stato lasciarci alle spalle i locali e i negozi del centro per fermarci a nord di Nha Trang. Purtroppo il viaggio per raggiungere il posto prescelto è stato molto travagliato: un tassista un po’ sprovveduto si è perso sulla costa di una montagna nel buio profondo della notte, causandoci non poco spavento – per non dire IMMENSO terrore. Ma tutto è bene quel che finisce bene, il ragazzo non aveva infatti cattive intenzioni, era piuttosto poco pratico della zona.
Il luogo dove abbiamo alloggiato era una sorta di campeggio dove i bungalow erano vere e proprie capanne fatte di canne di bambù, con tetto in paglia – sconsigliato dunque a chi predilige hotel dalle 4 stelle in su e resort di lusso –
in un luogo sperduto e dimenticato da tutti, immerso nella natura più selvaggia, con una spiaggia meravigliosa: jungle beach.
A jungle beach abbiamo pranzato e cenato – per tutta la durata del nostro soggiorno – insieme agli altri ospiti del campeggio, tutti ragazzi come noi e famiglie di giovani genitori con bimbi piccoli, provenienti da diverse parti del mondo e tutti bendisposti a chiacchierare e socializzare.
Hoi An – la città incantata delle lanterne
Hoi An è la città più incantevole, graziosa e accogliente che abbiamo incontrato lungo il nostro viaggio. Città di artigiani e commercianti: tra sarti, fabbricanti di lanterne di seta e venditori capaci di rifilarti davvero qualunque cosa.
La città ideale per fare shopping – anche contro la propria volontà – a prezzi davvero irrisori, che però vanno sudati. Sì, gli affari in Vietnam bisogna guadagnarseli, così ogni acquisto richiede ogni volta diversi minuti di contrattazione.
In questa città ci sono tantissimi sarti pronti a cucire per voi perfetti abiti su misura. Io mi sono fatta cucire una giacca, una camicia, un paio di pantaloni ed un abito da sera il tutto realizzato in 24 ore per la modica cifra di 100 USD – con anche la prova e gli aggiustamenti del caso.
Hoi An è l’ideale anche per chi vuole calzature su misura: io mi sono portata i miei stivali preferiti per farmene realizzare una copia identica – ma di diverso colore – ad un prezzo di 55 USD.
Comunque, al di là della mia vena sfegatata per lo shopping, Hoi An è una città da visitare non solo per gli acquisti.
Hoi An è una Venezia in miniatura, con le casette e i ristoranti che si affacciano sul fiume, i muri colorati anneriti dall’umidità le donano un aspetto decadente ed affascinante.
Di notte le luci colorate delle lanterne si riversano sulle stradine strette, mentre i commercianti si ritirano ed il vociare del mercato lascia posto ad un silenzio incantato. Alle 21 di sera già molti ristoranti sono chiusi e per le strade non c’è più nessuno.
Hoi An è una città che vive di giorno, si sveglia con le prime luci del mattino e spende tutte le sue energie al mercato sul porto. La notte è per pochi, osservatori e silenziosi.
Hué – capitale imperiale dallo splendore perduto
Hué è una città che ci ha un po’ delusi. E’ conosciuta per essere l’antica città imperiale, con i resti della cittadella imperiale e la “cittadella dentro la cittadella” ovvero le residenze imperiali, o quello che ne resta.
Questa città può essere visitata anche di passaggio senza fermarsi per il pernottamento, a meno che non siate appassionati di pagode, in questo caso nelle campagne circostanti la città si possono trovare diversi templi e pagode raggiungibili in barca, lungo il fiume, oppure in bici o scooter per le stradine di campagna che escono dal centro.
Hanoi – capitale dai lineamenti occidentali
Hanoi è la capitale del Vietnam.
Nel visitarla, al primo impatto, si potrebbe pensare che forse i vietnamiti si sono sbagliati, che forse la metropoli del sud – Ho Chi Minh City – sarebbe stata più indicata a ricoprire questo ruolo.
In un secondo momento però il fascino orientale che si mescola ad un’eleganza tutta francese ti conquista con discrezione: i viali stretti della città vecchia, i grandi parchi silenziosi con i loro specchi d’acqua; gli eleganti teatri delle marionette sull’acqua e i graziosi ristorantini del centro…sì, Hanoi è la capitale del Vietnam: elegante ma non altezzosa, grande ma non dispersiva.
Una capitale a tutti gli effetti, con il merito in più di non essere caotica o invadente.
Da Hanoi partono le escursioni per visitare le caratteristiche località e popolazioni di montagna, come la pittoresca Sapa, la straordinaria Halong Bay, il parco nazionale di Cat Ba e altri villaggi degni di nota.
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Photo e testi by Paolucci Sara e Forti Marco