Ci sono romanzi così legati a dei luoghi nel mondo o nel cuore dell’autore che richiedono un impegno quasi visivo per essere letti.
E inevitabilmente viene voglia di andare, prima o poi, nei luoghi di quella magia che ci ha accompagnato per mesi, ogni sera prima di dormire, sull’autobus, in treno, sul divano le domeniche invernali.
Nella mia storia di lettrice, probabilmente vincono il premio “Paese da visitare una volta nella vita”, i luoghi ispirati dagli scrittori sudamericani. Poi sono moltissimi anche i romanzi che mi hanno fatto venire voglia di USA o New York, ma il mood è diverso: e il legame con gli spazi è sempre più intimo, meno coreografico, se riuscite a capirmi.
Anche i film, poi, sono in grado di ispirare fortemente, ma l’immaginazione è meno stimolata, almeno nel mio caso: lì i paesaggi si vedono, non serve concentrarsi troppo, basta aprire gli occhi.
Nella lista non includo il “mio” romanzo paesaggistico per eccellenza, In Patagonia di Chatwin, ma solo perché ne ho già parlato nell’articolo: Romanzi di viaggio da non perdere.
Ecco alcuni dei luoghi che ho più sognato, per merito di un autore.
La Lisbona di Saramago
Valentina Ghini ha già parlato su questo blog della Lisbona di Pessoa e Tabucchi, quest’ultimo strettamente collegato a Saramago, essendo tra le altre cose il suo traduttore. Un romanzo di Saramago che mostra una visione inconsueta dell’affascinante capitale del Portogallo, è Storia dell’assedio di Lisbona. In queste pagine si sovrappongono, rincorrendosi, una Lisbona dei tempi delle crociate, dal sapore epico, una Lisbona dove si sta scrivendo la storia, e una contemporanea, privata. La prima, per un viaggiatore, è un via libera all’immaginazione; la seconda è quella che si può ancora respirare, passeggiando tra i vicoli e chissà, magari un cane magro e affamato passeggia davvero per il quartiere di Alfama, e forse, dietro a qualche finestra, si nasconde un revisore di bozze innamorato.
L’Avana di Cabrera Infante
I romanzi di Cabrera Infante hanno un legame viscerale con la Cuba prima di Fidel Castro, certamente più americana, scintillante e forse meno decadente di quella odierna. Del resto Cabrera Infante scrive da esiliato.
Ma vi avviso che, se voleste lanciarvi nell’impresa di scoprire questo autore, potreste riscontrare qualche difficoltà linguistica: i giochi di parole sono così arditi e musicali che le traduzioni non so quanto rendano giustizia all’originale (specie se voleste leggere Tre Tristi Tigri). Ma tornando ai paesaggi, dovreste leggere L’Avana per un Infante defunto, la storia di un’educazione sentimentale che naturalmente, a Cuba, non ha nulla a che fare con quella ricevuta da Flaubert. 😉
E la protagonista assoluta di questo romanzo autobiografico è proprio L’Avana.
I Caraibi di Garcia Marquez
I romanzi di Garcia Marquez sono ambientati in località caraibiche che di fantastico (nel senso di frutto della fantasia) hanno soprattutto il nome. Non troverete Macondo sulla cartina della Colombia, ma certamente, leggendo questo autore, immaginerete nitidamente le sue ambientazioni rurali e polverose, ma così calde, sanguigne e vitali, anche quelle che sanno di abbandonato da Dio. Ma anche i porti più brulicanti, come quello di Cartagena, dov’è ambientato L’amore ai tempi del colera. E se non resistete, nell’attesa di un viaggio in Colombia, c’è il libro Macondo, di Fausto Giaccone che raccoglie le foto dei luoghi dei romanzi del grande Gabo.
Le Isole Faroe di Harstad
Meno celebre degli autori precedenti, Joahn Harstad ha scritto il romanzo che sto leggendo ora, che sta determinando il mio mood letterario attuale.
Che ne è stato di te Buzz Aldrin? parla di un percorso personale ma anche paesaggistico, che si svolge in buona parte nelle Isole Faroe, i cui paesaggi tra il brullo e il maestoso sono uno specchio perfetto della personalità del protagonista: un uomo la cui normalità sembra imperturbabile, inaccessibile, ma che nasconde una poesia delicata quanto potente. Tocca farsi un giro anche tra i fiordi, prima o poi.
E voi? Avete mai fatti dei viaggi letterari? Vorreste aver respirato dal vivo i luoghi dei vostri scrittori del cuore, come la brughiera inglese, la Parigi popolana, le medine arabe, le colme e insidiose metropoli statunitensi?