A Capodanno sono affascinanti le capitali europee, rilassanti le mete esotiche, raffinati i cenoni innaffiati di ottimo vino. Ma se per festeggiare l’anno nuovo cercate qualcosa di più di un Capodanno “affascinante”, “rilassante” e “raffinato”, ecco alcuni suggerimenti per essere fuori dal coro e, soprattutto, per fare esperienze nuove.
Per chi non ha paura del fuoco.
A Capodanno a Edimburgo si svolge il famoso festival Hogmanay, che riempie la città scozzese all’inverosimile.
Decisamente più raccolto e meno noto, ma originale, è il Tar Bar’l Festival ad Allendale, nel Northumberland, in Inghilterra del nord al confine con la Scozia.
Qui il nuovo anno viene salutato con una festa di origine pagana: si svolge una processione di soli uomini, vestiti con abiti tradizionali e alcuni con la faccia dipinta di nero, i quali portano sulla testa una botte da whisky riempita però con catrame a cui è stato dato fuoco. Queste botti servono ad alimentare un falò in piazza. A seguire, San Silvestro passa velocemente fra pub e whisky.
Questo Capodanno molto particolare potrebbe essere la tappa di un viaggio in Scozia, magari per partecipare agli altri giorni dell’Hogmanay di Edimburgo (che si tiene dal 30 dicembre al 1° gennaio), evitando il clou di San Silvestro. Oppure ci si potrebbe dirigere a sud, verso Liverpool per esempio.
Per chi vuole essere il primo di tutti.
Capo d’Otranto, o Punta Palascia, in Salento, è il punto più orientale della nostra Penisola. Quindi, qui si è i primi in Italia a vedere sorgere il primo sole del nuovo anno. Per questo, ogni 1° gennaio attorno a questo faro sul mare si radunano numerose persone le quali, dopo i festeggiamenti di Capodanno, aspettano la prima alba.
Il faro, oltre a essere convenzionalmente il punto di separazione fra il Mar Ionio e il Mar Adriatico, è situato in un luogo panoramico che permette di vedere, nelle giornate terse, l’Albania.
Come raggiungere Punta Palascia? Il faro non si vede dalla strada, ma il riferimento per parcheggiare è il radar a 5 km circa a sud di Otranto; poi si prosegue a piedi per un sentiero. Vedere la prima alba dell’anno a Punta Palascia potrebbe essere un’ottima “scusa” per passare il Capodanno in Salento, a Lecce o a Otranto, o in una masseria, trovando clima mite, ottimo cibo, bellezze paesaggistiche e architettoniche.
Per chi “montagna sì, settimana bianca no!”.
Per chi ama la montagna, ma al pensiero di infilarsi nelle piste da sci troppo affollate ha una crisi di nervi, una meta da valutare è la Valle del Chiese, in Trentino.
Comprende tredici borghi nella valle creata dal fiume Chiese e una grande quantità di paesaggi: dai 300 metri sul livello del mare del lago d’Idro agli oltre 3.000 metri del parco Adamello Brenta. Siamo sulle Alpi e c’è di tutto, lontano dal turismo di massa: monti, laghi, malghe, prati e sentieri di trekking, piatti tipici come la farina gialla di Storo per la polenta, il salmerino alpino (un pesce) e i formaggi di malga. I borghi sono da visitare anche solo per vedere le loro architetture tipiche, come Brione e Bondone. Per gli amanti della storia recente e per conoscere la tragedia che ha segnato questi territori solo cento anni fa, ci sono i luoghi della I Guerra Mondiale, come il Museo della Grande Guerra, Forte Larino e Forte Corno. Sotto Natale si possono visitare i mercatini tipici e fare delle passeggiate per i boschi con le ciaspole.
Per chi ama le atmosfere infernali.
Se vi piacciono le atmosfere un po’ tetre e se la Transilvania del conte Dracula è ormai nota (o troppo lontana), una meta in Italia per gli amanti del genere è la Valle del Diavolo, in Toscana. Non lontano da Siena, Firenze e Livorno, siamo in una zona dove i soffioni boraciferi e i geyser di scolastica memoria hanno stuzzicato la fantasia di Dante, il quale pare si ispirò a questi fenomeni per immaginare il suo Inferno.
Vapori bianchi che escono dal sottosuolo e paesaggi lunari fanno parte del panorama. I vapori sono utilizzati per produrre energia elettrica a Larderello, dove si trova anche il Museo della Geotermia, per approfondire l’aspetto scientifico.
E’ possibile passeggiare al Parco delle Fumarole, dove i soffioni e il paesaggio sono lasciati come apparivano centinaia di anni fa. Siamo vicino a Larderello, a Sasso Pisano, e l’area è accessibile liberamente. Sempre in tema sulfureo, se si ha voglia di terme, non lontano ci sono quelle di Rapolano, vicino a Siena, e della Val d’Orcia. Per un inizio dell’anno tradizionale, ma certamente rilassante.