Esiste un modo interessante di scoprire una città: visitare il suo cimitero!
Con l’editto di Saint Cloud nel 1804 Napoleone vietò le sepolture all’interno delle mura cittadine e tutte le città importanti, da Torino a Napoli, da Venezia a Firenze, si dotarono di importanti cimiteri monumentali, progettati dai migliori architetti e decorati dalle più importanti maestranze presenti in città. Allora i cimiteri cominciarono ad attirare turisti, ma dal primo dopoguerra altre esigenze ebbero la meglio sui monumenti funebri segnando così una temporanea decadenza dei cimiteri monumentali.
La tendenza turistica si sta invertendo e sempre più persone riscoprono questi luoghi della memoria ricchissimi di bizzarre suggestioni . Alcune realtà, già da diversi anni, si sono attrezzate con info-point, book-shop e percorsi turistici dedicati. Sempre più guide turistiche si stanno specializzando a condurre gruppi in questi luoghi così misteriosi e assieme così belli.
Ecco una carrellata dei 5 cimiteri più belli d’Italia.
Cimitero Acattolico di Roma
Dove: Via Caio Cestio, 6, Roma
Ospiti Famosi: Caio Cestio (patrizio romano), Antonio Gramsci (politico), Percy Bysshe Shelley (poeta inglese)
Curiosità: gli eredi di Caio Cestio furono molto celeri nell’edificazione di questo monumento in stile egizio. Infatti il patrizio, mancato nel 18 a. C. pose come vincolo per la riscossione della sua eredità il completamento del monumento in tempi brevissimi. L’importante patrimonio in palio fu un’ottima motivazione per rispettare le volontà del defunto.
Descrizione: Un piccolo cimitero fuori dalle mura romane, nel quartiere Testaccio, quasi nascosto da una fitta vegetazione, conserva monumenti principalmente di piccole dimensioni se si esclude l’imponente piramide Cestia, peraltro di costruzione precedente al cimitero. Storicamente i non cattolici non avevano diritto di essere sepolti entro le mura della città eterna, e in questo luogo hanno trovato pace numerosi artisti e giovani che ha Roma hanno fatto l’ultima tappa del loro viaggio di erudizione. Lo struggente Angelo del dolore di W.W. Story è la scultura che sicuramente colpisce di più il visitatore.
Cimitero monumentale di Staglieno
Dove: piazzale Resasco 16100 Genova
Ospiti famosi: Giuseppe Mazzini (patriota), Nino Bixio (patriota), Fabrizio de Andrè (cantautore)
Curiosità: all’interno del cimitero vi è una scuola di restauro lapideo facente capo all’università di Genova. Il cimitero fu visitato da personaggi come la Principessa Sissi e Friedrich Nietzche.
Descrizione: Per tutti gli studiosi e appassionati del genere, il cimitero di Staglieno fondato nel 1851 è un must. Essendo uno dei cimiteri più grandi d’Europa ospita una collezione di sculture dal neoclassicismo al realismo, unica nel suo genere e di valore inestimabile, tanto da considerarsi un vero e proprio museo a cielo aperto.
Posto su una collina poco fuori Genova è uno dei maggiori punti di interesse della città. Luogo talmente suggestivo che ogni 2 novembre i genovesi tradizionalmente si recano a Staglieno in omaggio alla memoria dei loro cari, anche se non sono sepolti qui.
Certosa di Bologna
Dove: Viale della Certosa Bologna
Ospiti Famosi: Cleopatro e Stanislao Cobianchi (Inventori dell’Amaro Montenegro), Lucio Dalla (Cantautore), Guido Reni (pittore), Giosuè Carducci (poeta)
Curiosità: nel cimitero vi è un monumento dedicato ad un imprenditore singolare, che rese servizio alla città di Bologna ripulendo le strade dallo sterco dei cavalli gratuitamente per rivenderlo come concime per l’agricoltura. L’azienda è tutt’ora esistente.
Descrizione: i bolognesi hanno sostituito il termine “cimitero” al termine “certosa”. Quando agli inizi del XIX secolo, prima dei restauri napoleonici, la città era in grave decadenza, il suo cimitero, fondato nel 1801, era il luogo più sublime dove fare una passeggiata. Come sotto i portici della città, nemmeno al cimitero serve l’ombrello: caratteristica più unica che rara sono le grandi gallerie coperte dove sono posizionate le sculture e le lapidi. Vi sono opere di rilievo artistico come il memoriale ai caduti della 1^ guerra Mondiale di Ercole Drei, e di Cincinnato Baruzzi, allievo ed erede del Canova.
Cimitero dell’Osservanza di Faenza
Dove: Viale Marconi 34 Faenza
Ospiti Famosi: Domenico Baccarini (pittore, scultore, ceramista) Raffaele Bendandi (sismologo), famiglia Manfredi (Signoria Rinascimentale)
Curiosità: nel chiostro di Badia attrae sempre l’attenzione una lapide anonima con la sola iscrizione “Tomba di un infelice”. All’interno della chiesa di San Girolamo una nicchia conteneva una scultura lignea di Donatello ora in pinacoteca a Faenza.
Descrizione: il cimitero monumentale di Faenza è a dir poco sorprendente per la varietà di materiali impiegati e per la qualità delle opere artistiche.
Faenza è patria di ceramiche ma in questo luogo sono numerosi anche eccezionali ferri battuti, marmi, stucchi e scagliole principalmente di metà ‘800. Per gli amanti del genere sono impressionati per realismo i ritratti in ceramica. Fondato nel 1816 sul precedente convento di San Gerolamo ospita monumenti sepolcrali a partire dal XV secolo oltre a numerose opere di scultori romagnoli del ‘900 (Ercole Drei, Angelo Biancini, Domenico Rambelli). Nella parte moderna del cimitero vi è una cappella famigliare privata realizzata in gres da Lucio Fontana.
Cimitero militare germanico della Futa
Dove: passo della futa, Firenzuola
Curiosità: questo cimitero è gestito e mantenuto direttamente dal Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, un ente statale tedesco che si occupa del decoro dei cimiteri di guerra e di rintracciare i caduti. Il percorso dall’ingresso al memoriale posto al centro in cima ad una collina è una spirale.
Descrizione: solitario e austero il memoriale, privo di ogni retorica, si erge dalla collina come una scheggia alta 12 metri circondato da una serie di pietre rettangolari incise con i nomi dei soldati, ordinate come un esercito. Per dare sepoltura ai soldati tedeschi caduti nel secondo conflitto mondiale tra il 1962 e il 67 si edificò questo luogo. Il cimitero germanico è un luogo dal silenzio assordante, isolato nella campagna, quasi minaccioso ideato per rispondere al motto “le tombe di guerra incitano alla pace, chiunque voglia collaborare alla diffusione delle idee per la pace è il benvenuto”.
Un passaggio in questo luogo, è un percorso che invoca pensieri di pietà e di perdono.
Chi è Mattia Santandrea:
Diplomato all’Istituto per l’Arte e per la Ceramica di Faenza, è una guida turistica off the beaten track: accompagna turisti e autoctoni in luoghi che non si trovano sulle guide turistiche, raccontando storie misteriose e inconsuete.
Marina dice:
Credo fosse doveroso comprendere in qs. elenco il Cimitero Monumentale di Milano per le opere di famosi artisti quali ad esempio Botta, Castiglioni, Parini e Fontana
Valentina Santandrea dice:
Ciao Marina, grazie del consiglio. Se capitiamo a Milano, faremo sicuramente una gita 🙂