Il primo viaggio in aereo di un bambino può essere un’esperienza indimenticabile per lui, per voi e per i vostri vicini di poltrona.
Ecco qualche consiglio per fare in modo che non sia, ehm, troppo indimenticabile.
Per cominciare raccogliete tutte le informazioni necessarie sul sito della compagnia aerea che intendete scegliere per il vostro viaggio con neonati o bimbi.
Una volta risolti i dubbi tecnici, preoccupatevi di come potete rendere piacevole (o almeno sopportabile) l’esperienza di volo con bambini.
Le variabili potrebbero essere determinanti: quanti anni o mesi ha il piccolo? Che tipo è? Di che cosa ha paura? Che cosa lo rasserena? Quanto è lungo il viaggio?
Altra variabile: la fortuna. Se mamma, papà e piccolo sono tutti seduto vicini in una fila da tre, gli adulti saranno in grado di “blindare” il bambino ehm, vivace. Inoltre il bambino più grandicello potrà godersi il finestrino durante il decollo senza “salire” su un ignaro sconosciuto, nonché uscire dai ranghi per fare due passi fino alla toilette senza saltare sui piedi dei vicini di poltrona.
Tuttavia, come ogni genitore sa, se un neonato decide di piangere, o un bambino piccolo si spaventa, non sempre “stopparlo” è un’alternativa attuabile. In una situazione “claustrofobica” come questa tuttavia, è lecito fare piccole promesse diseducative, come un lecca lecca all’atterraggio. Scherzavo.
Bando alle ciance, ecco qualche consiglio più o meno utile.
1) Ciuccio al decollo
Per evitare il male alle orecchie che potrebbe derivare dalla pressurizzazione della cabina, porgete al neonato il ciuccio o il seno, sia in fase di partenza che in fase di atterraggio. In questo modo deglutirà in maniera naturale e non gli si “tapperanno le orecchie”.
I bimbi più grandicelli invece possono sbadigliare a comando, proprio come gli adulti.
2) Bagaglio a mano
Lo so, lo so che amate viaggiare leggeri, ma il bagaglio a mano, con uno o più bambini al seguito non potrà che essere (quasi) interamente destinato a ciò che è necessario a loro, o che può fungere da intrattenimento durante il volo.
Sembra banale, ma, specie se siete neo-genitori, ricordate che i documenti da esibire e da tenere in borsetta a portata di mano sono più d’uno. Prima di partire munitevi di documenti, e ricordate che occorre la firma di entrambi i genitori.
Inoltre, se temete sintomi del mal d’aria come la nausea, portate con voi crackers o biscotti secchi ed evitate di far bere troppo il bambino prima della partenza.
Se volate con neonati ricordate anche: pannolini, salviette, giocattolino preferito, e ciucci, molti ciucci. Come ben saprete, questi tendono a essere lanciati frequentemente e una volta a terra pare si biodegradino in 0,8 secondi netti. Due o tre potrebbero fare comodo. Non dimenticate una borsa in plastica dove far abilmente sparire indumenti con macchie sospette o rifiuti di vario genere. Se usate latte artificiale, sarà più comodo acquistare quello già miscelato piuttosto che la polvere da diluire in condizioni…instabili. Ma informatevi prima sui liquidi permessi in volo.
Per i più grandi: se il volo è breve, anche se non è il primo, è verosimile che l’emozione e lo stupore e magari le curiosità che solleveranno, basteranno a intrattenerli per buona parte del viaggio. Potrete raccontare l’itinerario di volo, notizie sul paese d’arrivo, o ancora meglio, lasciarli incantati a godersi il panorama. Molte compagnie forniscono al bambino al primo volo un “diploma” firmato direttamente dal capitano.
In ogni caso libri, giornaletti, libri da colorare, e semmai dispositivi con istallate le loro app preferite, faranno sì che il bimbo si possa intrattenere per qualche ora minuto secondo. Inoltre esistono versioni tascabili di molti giochi da tavolo, e sono certa che se anche doveste disporre solo di un foglio e una penna, non disdegnerete una partita a Impiccato. Magari non barate, siete in pubblico: fate vincere i bambini.
3) Moderatevi
Non so voi, ma quando mi trovo a contatto con altre famiglie (in viaggio, in spiaggia, …), i genitori spesso riescono ad essere più fastidiosi dei bambini. D’altronde so che è difficile fare autocritica e so anche che come genitori si è esposti al continuo biasimo altrui, che si sia troppo permissivi o troppo severi.
Detto questo, non entrate in loop con le canzoncine consolatorie, evitate di urlare e siate discreti anche con le moine, e i vostri compagni di poltrona vi ringrazieranno.
Magari potreste fare come i genitori del piccolo Sergio, come qualche tempo fa raccontò Selvaggia Lucarelli sulla sua pagina Facebook.