Da una parte la voce di chi mercanteggia, dall’altra quella di chi prega. Nell’aria profumo di spezie e tè alla menta. Ai tavoli cous cous e tajine. Nella kasbah donne velate che sfrecciano in motorino, per strada petit taxi con 5, 6 e a volte anche 7 passeggeri. Marrakech, la città dei colori e dei tramonti infuocati, l’Africa a due passi dall’Italia (a cui è peraltro collegata con diverse compagnie low cost). Non ha bisogno di guide, chiede solo di essere vissuta lentamente, passeggiando con un baghrir in una mano e un succo d’arancia nell’altra.
Dalla famosissima Jemaa El Fna alla corsa in taxi, ecco 10 cose da fare a Marrakech.
1. Passare ore in Piazza Jemaa El Fna
Una piazza unica nel suo genere, folcloristica espressione delle tradizioni e della cultura popolare locale. Descriverla per quello che è non è affatto semplice, Jemaa El Fna supera letteralmente ogni aspettativa: è la confusa unione di cantori, incantatori, fachiri, musicanti, scimmie e serpenti, tatuatrici all’henné, venditori di qualsiasi genere e sorta. Di giorno è un viavai ininterrotto, dal tramonto a notte è l’emblema del fumo da street food. Una volta lì capirete – magari non proprio a una prima occhiata – il perché l’Unesco l’abbia dichiarata Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Jemaa El Fna sviluppa attorno a sé la Medina, la seconda tappa imperdibile del vostro viaggio a Marrakech.
2. Perdersi nella medina, tra i colori del souk e i vicoli della kasbah
Ci si perde tra spezie, lampade e mani di Fatima, il souk è una contrattazione continua, un perenne invito a vedere-indossare-acquistare; perdersi tra i vicoli è un imperativo, così come uscire con qualche dirham di meno. La scoperta di Marrakech continua nella kasbah, la parte abitata della medina.
3. Ammirare la Moschea Koutoubia
Maestosa, imponente, semplicemente incantevole. A pochi passi da Jemaa El Fna è uno dei più grandi simboli della città, con il minareto alto 77 metri e i bellissimi giardini in cui rilassarsi tra rose e arance. Come per tutte le moschee di Marrakech l’accesso è vietato ai non musulmani, quindi fermatevi alla sua ombra al canto del muezzin e godetevela – dall’esterno – in tutta la sua bellezza.
4. Visitare la Medersa Ben Youssef
Si trova all’interno della medina ed è l’ex scuola coranica più grande del Maghreb. Insieme alla moschea di Ben Youssef e alla Koubba Almoravide costituisce il punto di massima energia e ritualità della città; dal punto di vista architettonico è un bellissimo incontro di elementi provenienti dalla tradizione araba, siriana, romana e turca che gli conferiscono un fascino a dir poco unico.
Il costo del biglietto è di 1 euro, il cumulativo con l’ingresso al Musée de Marrakech 6 euro.
5. Passeggiare nei Jardin Majorelle
Tripudio di blu Majorelle (“un blu oltremare/cobalto al tempo stesso intenso e chiaro”), palme, bellissimi fiori e tanta ombra, provvidenziale per chi visita Marrakech nei mesi estivi. Questi incantevoli giardini botanici, animati dai canti di bulbul e cinciallegra, furono progettati negli anni ’30 dall’artista francese Majorelle per poi essere acquistati e restaurati negli anni ’80 dallo stilista Yves Saint Lauren.
6. Visitare le concerie
Qui si lavorano pelli e cuoio. Visitare una conceria significa entrare in un mondo parallelo, una sorta di città nella città nella quale si tramanda questo antico mestiere di generazione in generazione. Pelli immerse in sangue ed escrementi (motivo per cui la visita va necessariamente condotta con un ramo di menta sotto il naso), per poi essere colorate con zafferano, indaco e papaveri. Sconsigliata ai deboli di stomaco, consigliata a chi vuole immergersi totalmente nella cultura e nelle usanze locali.
7. Rilassarsi in un hammam
A Marrakech relax è sinonimo di hammam, concedersi un bagno di vapore e un gommage con savon noir è dunque un imperativo. Pubblici o privati? Sicuramente nei primi difficilmente troverete folle di turisti e potrete vivere l’esperienza dell’hammam in tutta la sua autenticità: il più antico è il Dar el-Bacha, in cui è però necessario portare dall’esterno tutto l’occorrente. Gli hammam privati, sicuramente più eleganti, hanno prezzi nettamente più alti ma è possibile trovarne di ottimi anche spendendo circa 20-30 euro.
8. Assaggiare lo street food locale
Ad onor del vero la mia più grande passione. Prima tappa del tour alla scoperta dello street food marocchino, ancora una volta Jemaa El Fna: a partire dalle 18, parte della piazza viene allestita con baracchini, panche e lunghe tavolate in legno, l’aria diventa una sintesi di zuppe, tajine e fumi dei bracieri, insomma, cenare sotto le stelle del nord Africa diventa quasi un obbligo. Non ripartite da Marrakech senza aver assaggiato il ‘méchoui’, agnello arrosto al cumino servito con pane e olive: tra i migliori quello di Chez Hadj Brik in Rue Bani Marine.
9. Sorseggiare té alla menta
Preferibilmente al tramonto, seduti a uno dei tavoli delle tante terrazze affacciate su Jemaa El Fna. Il canto del muezzin renderà l’atmosfera assolutamente magica.
10. Concedersi una corsa in taxi
Un tuffo negli anni ’90, a bordo di auto che qui in Africa trovano una seconda vita. Questo è il consiglio “esperenziale”: condetevi una corsa su un tipico petit taxi beige e non siate in ansia per muli e pedoni, il tassista – anche se per pochi millimetri – li scanserà tutti.